Provenienza: Olympia, Londra, 30 Ottobre 2001, n. 295. Come “seguace di Gérard de Lairesse”.
Bibliografia: G.G. Clémentine, Charles de La Fosse 1636-1716. Catalogue raisonné, vol. 2, 2006, pp. 67-69 Come “copia da Charles de la Fosse”, non illustrata.
L’opera esposta è stata esitata all’Olympia di Londra nel 2001 ed erroneamente riferita ad un seguace del pittore olandese Gérard de Lairesse (Liegi, 1641 – Amsterdam, 1711), per poi essere pubblicata nella monografia di Charles de la Fosse nel 2006 come copia della versione conservata nel Museo di Belle Arti di Nantes.
Si ritiene in questa sede, sulla base della buona qualità pittorica del dipinto, rivelatasi a seguito del restauro, di poter identificare nell’opera un’ulteriore versione di quella di Nantes ascrivibile alla stessa mano del pittore francese, anziché una semplice copia.
La Fosse dopo essersi formato in Francia con Charles Le Brun (1619 –1690), ottenne una borsa di studio che gli permise di soggiornare, tra il 1662 e il 1667, prima a Roma e poi a Venezia, dove ebbe modo di studiare in particolare le opere di Veronese. La Fosse fu anche direttore dell'Académie Royale de peinture et de sculpture dal 1699 al 1702. Durante i suoi ultimi anni eseguì molte decorazioni in edifici pubblici e case private, in particolare in quella di Pierre Crozat.